Una holding, o società madre, è un’entità che controlla altre società attraverso la detenzione di quote o partecipazioni. Le società controllate, pur essendo giuridicamente indipendenti, rispondono con il loro capitale e non influenzano il patrimonio delle altre società del gruppo.
Per qualificarsi come holding, una società deve soddisfare i seguenti criteri: 1Detenzione di almeno il 51% delle quote delle controllate. 2 Maggioranza del diritto di voto nelle assemblee delle controllate. 3.Diritto di nominare o rimuovere membri delle società controllate. Le holding possono essere classificate in diverse categorie: Holding pure o finanziarie: si dedicano esclusivamente al controllo e al finanziamento delle partecipate, Holding miste o industriali: oltre a detenere partecipazioni, svolgono attività commerciali o industriali. Possono avere residenza fiscale in Italia o all’estero, e il loro reddito proviene da dividendi, interessi o compensi per amministratori,Investment Holding: si concentrano sulla detenzione di partecipazioni per generare reddito da dividendi.
Le holding beneficiano di diverse agevolazioni fiscali, tra cui:
- Protezione del patrimonio familiare, escludendo eventuali debitori futuri.
- Neutralità fiscale in caso di partecipazioni qualificate.
- Tassazione agevolata sui dividendi, dove solo il 5% del valore è tassato.
- Finanziamenti tra soci e società partecipate.
- Prestiti obbligazionari emessi e sottoscritti.
- Gestione della liquidità attraverso cash pooling e garanzie rilasciate.
Le holding che non gestiscono direttamente le controllate sono considerate soggetti passivi IVA. Se forniscono servizi amministrativi o finanziari, rientrano anch’esse tra i soggetti passivi IVA.
Le normative che regolano le holding includono articoli del Codice Civile (artt. 2497-2497 septies), leggi di bilancio, decreti legislativi e circolari dell’Agenzia delle Entrate. Queste normative delineano le strutture legali e fiscali per la creazione e gestione delle holding in Italia.





